Congresso Pdl: Morra e Romanelli sono "quasi" per la distensione

TERAMO – Sarà la maturità politica, sarà la provenienza comune, certo è che la lettura degli equilibri interni al Pdl alla vigilia del congresso assume toni decisamente più distesi da parte di due ex An schierati tra le due mozioni: il vice-coordinatore provinciale uscente e assessore regionale Giandonato Morra (tra i sottoscrittori della mozione di Tancredi) e l’assessore comunale Piero Romanelli, (tra i sottoscrittori della mozione di Emiliano d Matteo, “gruppo Gatti”). Parole sobrie e un invito alla pacatezza rivolge Romanelli che parla di Tancredi e Di Matteo come “persone entrambe di valore” e che auspica che le correnti possano ancora costituire momento di arricchimento per il futuro del partito. Sì perché Romanelli dichiara di non volere guardare al passato ma di costruire il futuro su quello che conta: i programmi. “Basta a un partito di nomine, il Pdl deve guardare ai rapporti con il territorio e se si parla di nomine negli enti strumentali queste vanno poste a verifiche periodiche: chi non raggiunge obiettivi va a casa”. Romanelli guarda verso un Pdl che dia prospettiva ai giovani, a una scuola di partito che li introduca e li prepari alla politica così come ai temi dei rifiuti, della scuola e del lavoro ma anche a un partito di “ascolto” tra gli amministratori degli enti locali, dei sindaci e della società civile. “Un partito che sia luogo di confronto – dice ancora Romanelli – ma che sappia tenere distinti gli amministratori da chi si occupa di politica. Sono ruoli incompatibili. Guardiamo oltre – conclude Romanelli – lasciamo alle spalle le ripicche e ricordiamoci che i nostri avversari non sono all’interno del partito, ma sono nel Pd, nell’Idv. Vinca il migliore e dia voce alla parte minoritaria”. Toni sobri e in parte condivisi anche dall’attuale vice coordinatore Giandonato Morra che non vede nella divisione un indebolimento del partito.”Questa dirigenza ha vinto moltissimo anche in momenti in cui il trend berlusconiano in provincia di Teramo si era indebolito. La storia dei congressi – ha dichiarato Morra – parla di alzate di toni a cui sono seguiti anche momenti di grande crescita. A tre giorni dall’appuntamento congressuale è bene non esacerbare i toni pur senza dimenticare i passaggi indigesti quali possono essere Isola e Roseto (le situazioni su cui Gatti si è differenziato rispetto al partito, ndr)". Ma la contestazione di un partito cristallizzato è condivisa dal vice-coordinatore? “Come può essere cristallizzato un partito che lascia ai territori la libertà di esprimere i sui partecipanti? Basta vedere la composizione delle liste”. Piena condivisine esprime l’assessore regionale ai Trasporti sulla necessità di tenere separati il partito dagli eletti, dunque i controllori dai controllati. “Certo poi sulla questione delle nomine si può discutere. Il centrodestra ha espresso figure eccellenti altre meno, su questo ci si può confrontare ma è bene chiarire un aspetto: le nomine fatte finora sono state sempre collegiali, tutti hanno nominato tutti “. Come dire: Gatti c’era ed è stato accontentato. L’approccio soft dell’assessore Morra che dichiara di “non voler inquinare pozzi prima del congresso” svanisce solo quando è chiamato a commentare le dichiarazioni del capogruppo di Fli, Berardo Rabbuffo, sulla “fine imminente” del Pdl e sullo svuotamento politico del peso degli ex An. Uno sguardo verso l’altro, un sorriso amaro e un “non rilascio dichiarazioni” sono stati la sua ultima dichiarazione.